Quali sono le differenze tra apparecchio acustico ed amplificatore?

20---Audiosan-differenze-apparecchio-acustico-amplificatore

Spesso si pensa che l’apparecchio acustico e l’amplificatore sonoro siano due ausili dotati delle stesse funzioni, ma non è proprio così! Scopriamo insieme perché.

Differenze: tra tecnologia e funzionalità
Per quello che riguarda l’amplificatore sonoro, la sua funzione è quella di amplificare il suono in maniera indistinta, senza tenere conto del livello di sordità di chi lo indossa. L’amplificatore, infatti, si limita soltanto ad alzare o abbassare qualsiasi tipo di suono, proprio come si fa con una televisione o uno stereo. Per questo motivo, se indossato per molto tempo, l’amplificatore invece di migliorare la percezione uditiva, la peggiora. Infatti, i tempi di utilizzo consigliati sono di qualche ora.

L’apparecchio acustico, invece, funziona diversamente. Si può indossare tutta la giornata ed è personalizzabile tramite PC dal tecnico audioprotesista, il quale lo programma considerando diversi fattori: tipologia e grado di perdita uditiva, stile di vita del paziente e anatomia dell’orecchio. L’amplificazione sonora dell’apparecchio acustico, avviene solo quando è necessario. Infatti, durante le conversazioni, potrebbero essere messo in risalto il parlato, mentre i rumori di fondo, soprattutto i più fastidiosi, vengono ovattati. Con l’utilizzo dell’apparecchio acustico si entra in un percorso di riabilitazione sonora, dove poco alla volta si riottiene, per quanto possibile, la capacità uditiva persa.

Costi
Purtroppo l’apparecchio acustico ha un costo più elevato rispetto a quello dell’amplificatore, ma consente un ascolto migliore, anche grazie all’assistenza professionale e i numerosi servizi che un audioprotesista può offrire.

Agevolazioni
Nel momento in cui si dovessero possedere determinati requisiti, è possibile ottenere l’apparecchio in maniera agevolata o gratuita, grazie agli accordi che i centri acustici istituiscono con l’ASL e l’Inail.

Prenota un appuntamento, per avere maggiori informazioni o per fissare un controllo gratuito.

Cos’è l’acufene cervicale

19---Audiosan-acufene-cervicale

Come la vertigine cervicale, l’acufene cervicale è un disturbo causato principalmente dalle alterazioni delle strutture del tronco cerebrale presenti nell’udito a seguito di cambiamenti nell’input cervicale.

Negli ultimi anni è stata scoperta la correlazione tra i fastidiosi fischi alle orecchie ed i problemi alla cervicale. Clinicamente parlando, si tratta di acufene cervicale che si presenta con ronzii, fruscii percepiti nel canale uditivo, in maniera persistente.

Non esiste ancora una cura definitiva che sia in grado di risolvere i problemi legati all’acufene. Tuttavia, molti sono i metodi per controllare e alleviare questo fastidioso disturbo uditivo.

Quali sono le cause più comuni dell’acufene cervicale?

Molte sono le cause che possono dare origine al dolore cervicale:

  • Postura errata
  • Pesi eccessivi durante l’attività fisica
  • Colpi di freddo con conseguente torcicollo
  • Traumi cranici
  • Colpo di frusta
  • Forte stress
  • Osteoartrite delle vertebre cervicale
  • Posizione scorretta quando si dorme

Quando uno specialista accerta che si tratta di questo di acufene cervicale, sarà suo compito identificare la causa dei dolori cervicali, individuando i fattori che determinano tale fastidio.

Come gestire l’acufene cervicale?
Se l’acufene cervicale è dipeso da abitudini scorrette, il problema può essere risolto con terapie eseguite da un fisioterapista o anche svolgendo una dolce ginnastica riabilitativa.

Esistono una serie di trattamenti consigliati per alleviare l’acufene cervicale, come:

  • Stimolazione nervosa elettrica transcutanea, un trattamento manuale che tende a migliorare la funzione articolare e allunga i muscoli in tensione;
  • Massaggi o trazioni che possono agire direttamente sul dolore localizzato e portare un rapido sollievo soprattutto se il dolore è correlato a spasmi muscolari.

In caso di dolore persistente, sono necessari esami più approfonditi associati ad eventuali terapie farmacologiche.

Se capita anche a te di avvertire cali uditivi frequenti o dover affrontare ogni giorno fischi e ronzii alle orecchie, prenota un controllo dell’udito gratuito e scopri la tua attuale capacità uditiva.
Un nostro specialisti provvederà a consigliarti come provare a porre rimedio all’acufene cervicale.

Udito e musica: quali sono gli accorgimenti da adottare

18---Audiosan-udito-musica-accorgimenti

Nel mondo sempre più giovani sono a rischio sordità. Le cause principali sono riconducibili al rumore e alla musica ascoltata in cuffiette con un volume troppo elevato.

L’Oms stima che per i prossimi 10 anni 1,1 miliardi di giovani saranno a rischio sordità.

I principali colpevoli sono le cuffiette con cui si ascolta musica ad alto volume per tutto il giorno ed il rumore delle metropoli.

Gli studi
Secondo una ricerca realizzata dal centro studi francese Ifop il 65% degli adolescenti tra 15-17 anni ascolta musica in cuffia per più di un’ora al giorno. Un terzo di questi ragazzi non sa che ascoltare canzoni ad un volume troppo alto e in maniera prolungata può provocare una sordità temporanea o permanente.

Oltre la metà delle persone che ascolta musica con le cuffiette imposta un volume superiore agli 85 decibel. Inoltre, la presenza sul mercato elettronico di dispositivi capaci di produrre livelli sonori da 90 a 110 decibel non aiuta. Per questo l’Unione Europea sta imponendo ai produttori di abbassare il livello sonoro degli auricolari, ma anche di inserire nelle confezioni opportuni avvertimenti sui pericoli di un utilizzo a volume elevato.

I rischi in città
Se un tempo erano più esposti alla sordità i lavoratori in fabbrica, ora lo sono i giovani pendolari che utilizzano i mezzi pubblici per spostarsi. Le cose peggiorano nelle grandi città, per il frastuono del traffico e non solo. Infatti, a volte, per coprire il rumore di fondo, si è portati ad alzare ulteriormente il volume della musica che si ascolta dai dispositivi elettronici.

Regola 60/60
Se si desidera che la musica continui a rimanere solo una parte gioiosa della vita, si consiglia di ascoltare la musica in cuffie per un massimo di 60 minuti al giorno e ad un volume massimo di 60 decibel.

Se hai dubbi sulla tua capacità uditiva, prenota un controllo gratuito in uno dei nostri centri.

Orecchio del nuotatore: cos’è?

17---Audiosan-orecchio-del-nuotatore

Hai mai sentito parlare di “orecchio del nuotatore”? È un’infiammazione dell’orecchio che può affliggere chi pratica un’attività natatoria!

Il nuoto è uno sport consigliato a tutti perché fa bene a tutto il corpo, l’unico requisito richiesto è che si goda di buona salute. Pur apportando numerosi benefici per chi lo pratica, il nuoto però può causare alcune patologie all’orecchio.

Orecchio tappato
Hai presente quell’odore del cloro?
Esso che viene utilizzato per distruggere i batteri e le impurità che possono proliferare in un ambiente molto affollato come la piscina. Il cloro quando evapora crea un gas che dopo inalato produce un’azione irritante alle mucose.

Il cloro può essere un agente che provoca rinite acuta, sinusite acuta o cronica, otite esterna o infezioni alle adenoidi, in particolare nei bambini. Ciò è dovuto ad una proliferazione della vegetazione di batteri adenoidei che va ad infiammare oltre alla gola ed al naso il canale che porta l’aria all’orecchio, la Tromba di Eustachio, causando il cosiddetto “tappo all’orecchio”, sordità ed otiti ricorrenti sieromucose.

Consigli per gli amanti del nuoto
Il modo migliore per evitare o ridurre infiammazioni, arrossamenti, otiti e l’orecchio del nuotatore, è quello di prendere alcune semplici precauzioni:

  • Assicurarsi di asciugare bene le orecchie e lascia defluire l’acqua dal condotto uditivo per evitare ristagni.
  • Evitare l’uso di tamponi di cotone per pulire l’orecchio e, più in generale, non inserire nulla nell’orecchio (ricordiamo che l’orecchio è un organo autopulente).
  • Utilizzare un asciugacapelli a bassa intensità di calore per asciugare l’umidità residua nel condotto uditivo.
  • Indossare tappi e cuffie sempre, anche quando si va al lago o in acque molto fredde.
  • Scegliere di frequentare strutture con impianti aggiornati, dove ad esempio l’igienizzazione della piscina avviene con moderni impianti che funzionano ad ozono.
  • Se dovesse capitarti di avere un problema alle orecchie legato ad attività sportiva in acqua, non spaventarti perché è un disturbo momentaneo e, se opportunamente controllato, può essere curato tempestivamente senza provocare alcun disagio.
  • Ricorda: se hai dubbi sulla tua capacità uditiva, puoi prenotare un controllo gratuito in uno dei nostri centri.

Carenza di ferro: causa dei problemi di udito?

16---Audiosan-carenza-ferro-causa-problemi-udito

Lo sai che il ferro è fondamentale per la salute delle nostre orecchie? Scopriamo di più.

Il ferro è presente nell’emoglobina ed è una proteina contenuta nei globuli rossi, che consente l’ossigenazione delle cellule del nostro organismo e, focalizzandoci sull’apparato uditivo, consente l’ossigenazione delle cellule ciliate che si trovano nell’orecchio interno e che hanno il compito di trasmettere i suoni al cervello.

Una mancanza di ossigeno può danneggiare queste cellule e, addirittura, farle morire.

Lo studio
Un recente studio americano sostiene che le persone che hanno un valore basso di emoglobina hanno elevate probabilità di riscontrare problemi d’udito.Lo studio è stato condotto dal College of Medicine della Pennsylvania State University ed ha rilevato che, su 305.339 adulti di età compresa tra i 21 e i 90 anni, gli individui anemici hanno il doppio delle probabilità di sviluppare una perdita dell’udito rispetto a coloro che non hanno problemi di anemia.

Per la maggior parte delle persone, una dieta ricca di vitamina B9 e B12 fornisce al corpo un’adeguata scorta di ferro.

Gli alimenti che contengono vitamina B9 e B12 sono:

  • verdure a foglia verde
  • legumi
  • cereali integrali
  • carni rosse

Mangia sano e preserva il tuo udito!

Se pensi di avere problemi di udito, prenota subito un controllo gratuito dell’udito.

4 condizioni che generano disturbi uditivi

15---4-condizioni-che-generano-disturbi-uditivi

Esistono ulteriori condizioni che generano disturbi uditivi e che possono aumentare le probabilità di problemi associati alla perdita uditiva.

1. L’iperacusia
L’iperacusia è uno tra i disturbi uditivi causato dall’aumentata sensibilità ai suoni che di solito non sono considerati eccessivamente fastidiosi.
Le persone che soffrono di iperacusia sono molto sensibili ai suoni quotidiani come l’acqua corrente, fruscio di un giornale, foglio di carta, rumore del vento.
L’iperacusia può svilupparsi nel tempo ma anche improvvisamente, influenzando una o entrambe le orecchie. Spesso diventa così fastidiosa e dolorosa da incidere negativamente sulla vita delle persone.

2. Disturbo dell’elaborazione uditiva
Il disturbo dell’elaborazione uditiva è un termine usato per descrivere il numero di disturbi uditivi causati da problemi di comprensione dei suoni, in particolare riguardo l’elaborazione di suoni complicati come il parlato.
Tale disturbo uditivo è di solito presente fin dalla giovane età ed esistono alcune condizioni correlate come il deficit di attenzione e iperattività.

3. Traumi temporanei o permanenti
I traumi temporanei o permanenti sono ulteriori disturbi uditivi che possono influenzare l’udito come:
– Lesioni alla testa che possono influenzare direttamente l’orecchio interno e causare perdita d’udito;
– Forti esplosioni che possono causare danni all’orecchio medio e interno;
– Interventi chirurgici alle orecchie che possono comportare anche rischi dannosi all’udito.

4. Ulteriori condizioni di salute
La perdita d’udito può tuttavia comportare l’insorgere di ulteriori condizioni che influenzano l’udito per lungo tempo. Negli ultimi anni è stato dimostrato che la perdita uditiva può raddoppiare il rischio di depressione e ansia.

Altri studi hanno confermato che spesso problemi associati all’apparato uditivo possono comportare il rischio di sviluppare demenza degenerativa come l’Alzheimer di tre volte maggiore con una perdita uditiva moderata, mentre con una perdita uditiva grave il rischio è cinque volte superiore.

Stretta è anche la correlazione tra il diabete e la perdita uditiva. Gli studiosi hanno dimostrato il legame esistente tra problemi uditivi e malattie cardiovascolari, ictus e obesità.
Riconoscere i propri problemi uditivi è il primo passo per trovare la giusta serenità con se stessi e con gli altri.

Effettua un controllo dell’udito presso il nostro centro, ti suggeriremo la soluzione migliore, offrendoti tutto il supporto di cui necessiti.

Inquinamento acustico: fonti e consigli per preservare l’udito

14---Inquinamento-acustico-fonti-consigli-preservare-udito

L’inquinamento acustico costituisce uno dei più gravi problemi ambientali, ed ha un elevato impatto sulla popolazione.

Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) i frastuoni derivati dal traffico cittadino rappresentano il più grande problema ambientale in Europa, dopo l’inquinamento dell’atmosfera. Attualmente, la salute di circa 30 milioni di abitanti europei è messa a rischio dall’esposizione a livelli eccessivi di decibel.

Le principali fonti di inquinamento acustico sono:

  • traffico stradale, ferroviario e aereo;
  • attività artigianali, commerciali e industriali;
  • fenomeni meteorologici;
  • elettrodomestici o altre apparecchiature presenti in casa.

L’esposizione a suoni ad alta intensità incide sulla nostra salute e sul nostro benessere fisico, mentale e sociale. Gli effetti nocivi variano in base all’intensità del rumore. I danni all’udito possono suddividersi in due categorie: quello acuto, causato da una stimolazione acustica particolarmente intensa (ad esempio un’esplosione) e si realizza in tempi brevi, e quello cronico, di lenta progressione, causato da un’esposizione protratta nel tempo (ad esempio l’ascolto della musica ad un volume alto per molte ore al giorno). La diminuzione dell’udito causata dal rumore, viene definita ipoacusia di tipo neurosensoriale, può esser misurabile attraverso esami audiometrici e si manifesta con vari sintomi, come: fatica uditiva, insensibilità, fastidio accompagnato da ronzio e vertigini.

Al fine di prevenire la perdita di udito, l’OMS ha lanciato una serie di consigli:

  • Fare attività fisica per migliorare il flusso sanguigno alle orecchie;
  • Per la pulizia delle orecchie, è sconsigliato utilizzare i bastoncini di cotone, perché possono danneggiare la membrana del timpano;
  • Quando si frequentano i locali molto rumorosi, uscire regolarmente, per almeno 5 minuti, per permettere all’orecchio di riposarsi;
  • Nel caso di esposizione prolungata a forti rumori è bene munirsi di tappi per le orecchie;
  • Smettere di fumare e di evitare l’esposizione a fumo passivo. Le tossine nel fumo del tabacco, possono far aumentare del 28% il rischio di sordità;
  • Moderare l’ascolto della musica con le cuffie. L’Oms consiglia la regola del 60/60, ovvero il volume non deve superare il 60% e bisogna fare una pausa dall’ascolto ogni 60 minuti;

La prevenzione è la miglior modo per avere cura del nostro udito.
Se hai dei dubbi sulla tua capacità uditiva, prenota un controllo gratuito presso uno dei centri Audiosan!

Ipoacusia trasmissiva: cause, sintomi e rimedi

13---Ipoacusia-trasmissiva-cause-sintomi-rimedi

L’ ipoacusia trasmissiva è una patologia che danneggia l’orecchio esterno e quello medio, parti dell’orecchio che consentono la trasmissione delle onde sonore all’orecchio interno.

L’ipoacusia trasmissiva può verificarsi in seguito a un’ostruzione del condotto uditivo esterno.

Le cause principali sono riconducibili a:

  • Accumulo di cerume o muco nella cassa timpanica;
  • Otite media;
  • Colesteatoma (tumore benigno cutaneo);
  • Otosclerosi (disturbo che comporta la crescita del tessuto osseo nell’orecchio interno).

Le persone colpite da questa patologia hanno la sensazione di avere le orecchie tappate e avvertono i suoni in maniera affievolita.

Esistono anche metodi di prevenzione ma, cosa fare quando invece questi sintomi sono ormai particolarmente persistenti?

  • Il trattamento per l’ipoacusia trasmissiva varia in base alle circostanze.
  • Gli antibiotici o i farmaci antifungini sono, di solito, prescritti per le infezioni dell’orecchio.
  • Per i casi d’ipoacusia grave, invece, sarà opportuno ricorrere ad un intervento chirurgico.
  • Gli apparecchi acustici sono spesso la risposta migliore quando la chirurgia non è possibile o quando questo tipo d’ipoacusia è lieve, perché migliorano significativamente l’esperienza uditiva.

Qualora la vostra capacità uditiva dovesse peggiorare, vi invitiamo a recarvi presso il centro Audiosan più vicino per un controllo dell’udito prenotando un appuntamento.

Cura termali per acufene: sono davvero efficaci

12---Audiosan-cure-termali-acufene-efficaci-davvero

Una cura per acufene si può dire che ancora non esista. Il tema è molto discusso, perché la maggior parte delle persone che ne soffrono (in Italia circa 6 milioni) non si ritiene soddisfatta dei differenti trattamenti già provati e rivelatisi insufficienti ad eliminare il disturbo.

La ricerca scientifica procede a rilento a questo proposito, perché consapevole del limite intrinseco all’individuazione di una cura universale: l’acufene non è una malattia, bensì un sintomo, che può derivare da patologie dell’orecchio, ma anche da malattie che non coinvolgono l’apparato uditivo. Pertanto, è piuttosto improbabile l’idea di trovare un farmaco capace di combattere un numero così vasto di malattie, e tutte così diverse tra loro. Piuttosto, ciò che è importante, è individuare la patologia che origina gli acufeni e concentrarsi nel combattere precisamente quella.

Tuttavia, alcuni progressi in questo campo sono stati fatti attraverso nuove importanti ricerche che si sono focalizzate piuttosto sull’obiettivo di mascherare gli acufeni, alleviarne l’impatto psicologico o comunque ottenere un’assuefazione involontaria a questi ultimi.

Questo metodo, ad esempio, è alla base del recente successo di terapie quali la TRT, che mirano appunto a una “rieducazione cognitiva” che sembra in molti casi rivelarsi efficace. Prima o dopo il trattamento, infatti, dal punto di vista acustico non vi è alcun cambiamento delle caratteristiche degli acufeni, ciò che cambia è la loro percezione, la reazione negativa che l’individuo ha quando li avverte.

Tra le nuove terapie, negli ultimi anni hanno acquisito un’importanza notevole nell’ambiente medico anche le cure termali. Esse partono dallo stesso assunto: il ciclo crenoterapico di inalazioni di acqua sulfurea abbinato al counselling (secondo la metodica della TRT) può agire sulla componente emotiva dell’acufene, che molto spesso rappresenta la parte più invalidante.

Ovviamente, il percorso di cure termali per acufene è da intendersi come completamento del trattamento, e deve obbligatoriamente abbinarsi ad altre forme di terapia per poter avere un senso.

In effetti, anche dal punto di vista strettamente fisiologico (sottolineiamo: a seconda dei casi), la cura per acufene con trattamento termale può avere un effetto benefico sull’organismo. Innanzitutto, perché esclude eventuali patologie che coinvolgono il naso, la rinofaringe o l’orecchio medio, grazie all’acqua sulfurea ricca di zolfo, cloruro di sodio e sali, che esercitano un’azione detergente e fluidificante della mucosa. Le inalazioni di acqua termale, inoltre, esercitano un’azione meccanica di apertura della tuba di Eustachio, e quindi un miglioramento dei livelli tensivi esterni e interni al timpano. È indubbio, quindi, un generico effetto benefico che coinvolge tutto l’apparato uditivo.

Questo trattamento, però, come la TRT, non si propone come cura per acufene fine a se stessa, ma ha l’obiettivo di decondizionare il paziente riducendo il suo grado di percezione e attenuando le reazioni negative che molto spesso non solo si accompagnano all’acufene, ma sono causa della sua persistenza nel tempo. Il counselling parallelo è essenziale per la riuscita della terapia, in quanto funge da sostegno al paziente affinché esso si senta seguito e appoggiato nel suo percorso.

Recenti studi, infatti, condotti su campioni eterogenei di pazienti con acufene (ipoacusici, normoacusici, etc.) sottoposti a terapia termale abbinata a counselling, hanno dimostrato che sebbene al termine della terapia solitamente non si registri alcun cambiamento nei valori delle acufenometrie (dunque, nessun cambiamento oggettivo e misurabile del sintomo), la maggior parte dei partecipanti sceglie di non interrompere il trattamento, si dichiara soddisfatta e afferma di aver tratto beneficio dalla terapia.

Apparecchi acustici: abituarsi all’uso

11---Audiosan-apparecchi-acustici-abituarsi-uso

La maggior parte delle persone con problemi di udito aspetta troppo a lungo prima di decidersi ad utilizzare apparecchi acustici, perciò capita che quando finalmente queste persone lo fanno, non ricordano cosa significhi sentire bene. È per questo che inizialmente voci e suoni dell’ambiente, specie se molto rumoroso come il traffico o un ristorante, possono sembrare molto fastidiosi quando si utilizza un apparecchio acustico per la prima volta, al punto da indurre a toglierlo.

Generalmente, all’inizio i suoni sono piuttosto diversi da come li si percepisce normalmente, ma ciò che ogni utilizzatore deve comprendere dal primo momento è che l’apparecchio acustico è un dispositivo sofisticato, che richiede tempo e pazienza per poter essere adattato in maniera ottimale.

Di seguito riportiamo alcuni consigli per chi indossa per la prima volta apparecchi acustici.

  • Non confrontare gli apparecchi acustici con gli occhiali. Quando si utilizzano occhiali per la prima volta, si vede subito la differenza, ma con gli apparecchi acustici ci si deve abituare a sentire diversamente.
  • Per fare pratica bisogna indossare gli apparecchi acustici il più a lungo possibile. Ciò significa che bisogna continuare a indossare l’apparecchio acustico – non metterlo via appena percepiamo il fastidio.
  • Bisogna avere un costante dialogo con l’audioprotesista. Quanto più gli racconterai la tua esperienza nell’utilizzo degli apparecchi acustici,più precisa sarà la regolazione che egli potrà effettuare per te.
  • Indossare apparecchi acustici per la prima volta è anche un processo psicologico. È consigliabile parlare con lo specialista delle tue aspettative riguardo all’ausilio audiologico. Impostare un obiettivo personale e un piano d’azione: devi essere a conoscenza di ciò che potrai ottenere dall’apparecchio acustico e in quanto tempo, perché questo ti aiuterà ad avere la pazienza necessaria ad abituarti.
  • Condividere l’esperienza può essere di grande aiuto. Parla con altre persone che soffrono di problemi di udito e che utilizzano apparecchi acustici da più tempo. Probabilmente avranno molta esperienza rispetto al loro utilizzo e soprattutto potranno metterti al corrente del tempo necessario affinché essi si rivelino efficaci e ti restituiscano il piacere di sentire in modo soddisfacente.